Nel girare, perchè giro continuamente per strada, tra la gente devo dire che si respiara un’aria (che, come direbbe Gaber… che manca che manca che manca l’aria) pesante.
Non c’è voglia di ridere, di sorridere e di stemperare. Certo c’è la crisi, c’è lo spread e tutto il resto, ma alla fine che cosa cambia se uno piange o ride? Nulla. Anzi se piangi sprechi pure le lacrime. Quindi meglio ridersela
E FACCIAMOCI UNA CAZZO DI RISATA NO!
Oggi più che un: “Non ci resta che piangere“, si dovrebbe girare un… NON CI RESTA CHE RIDERE.
Ridiamo delle stranezze che accadono, del fatto che ieri trovavi scritto su una macchina sporca: LAVAMI, mentre oggi trovi scritto su una pulita: SPRECONE.
Ridiamo del fatto che sino ad ieri i governi ce lo hanno sempre messo in quel posto senza tanti problemi, mentre oggi “perlomeno“, prima di farlo ci avvisano. SONO TECNICI!
Ridiamo, insomma di tutto ciò che ci resta perché piangere è troppo faticoso e poi non mette di certo di buonuomore.
insomma… NON CI RESTA CHE RIDERE.