L’Isis ci attacca e noi… giochiamo a Pokemon Go

Disquisizione su questo strano e preoccupante paradosso che si sta compiendo tra il cosiddetto mondo civile e quello non.

A questo punto arrivare a dire che la situazione è preoccupante è quasi un paradosso in quanto lo doveva divenire subito dopo il primo attacco terroristico, ma l’Europa e tutto il mondo cosiddetto civile ha completamente sottovalutato la cosa e così oggi ci troviamo, dopo quelli di Parigi, Dacca, Nizza e Monaco a piangere anche i morti di Rouen. Con la fredda sensazione che dovremo abituarci a tutto ciò.

Se sino a ieri ci dibattevamo per uno Stato, oltre che di dovere anche di diritto, d’ora in poi la nostra lotta dovrà essere quella per uno Stato di “non paura”.

Ma siamo pronti e siamo in grado di sporcarci realmente le mani per ottenere tutto ciò?

Da quello che si può osservare in giro, no! Siamo sulla stessa falsa riga dei nostri governanti a cui continuiamo ad appoggiarci e che deleghiamo ancora nonostante si siano giocati da tempo tutta la loro fiducia e credibilità. Ma del resto non possiamo fare altro. E perché, chiederete giustamente voi. Beh… molto semplice abbiamo ben altro a cui pensare e a cui dedicarci.

Siamo presi ad organizzarci le vacanze, a postare sui social network cose inutili frutto di vite piatte e fotocopia di altre, ma soprattutto siamo presi a giocare a Pokemon Go.

Gaber, il Giorgio nazionale, diversi anni fa cantava ne “I Barbari”:

“La fine di una civiltà non è quasi mai avvertita da coloro che la vivono direttamente e prevede da sempre l’invasione di orde barbariche che si insinuano nelle strutture portanti e a poco a poco occupano tutti i posti di potere. Tanto più l’uomo cosiddetto civile è stanco ed esangue, tanto più è certa ed inevitabile la vittoria dei barbari.”

Già ma chi sono veramente questi barbari? Questo dubbio lo poneva e appositamente lo lasciava per tutta la durata della canzone lo stesso Signor G. Ad una prima lettura ci verrebbe da dire che costoro sono assolutamente gli appartenenti all’Isis, terroristi che stanno cercando di opprimerci con la paura, sottometterci e con ogni probabilità sterminarci. Questo però ad una prima lettura. Se invece andiamo più a fondo ci si può facilmente rendere conto che in realtà i barbari sono ben altri. Chi? Beh… anche in questo caso basta affidarsi ai versi che GG con premonizione scrisse per porre un finale alla sopra citata canzone.

“Ma chi sono i barbari. adesso ve lo dico i barbari, i barbari, i barbari… eccoci qua, eccoci qua, eccoci qua!”

Sì avete capito bene, siamo proprio noi. Noi che passiamo la vita sui social network, i “Grande Fratello” dei poveretti, noi che giochiamo a Pokemon Go, noi che abbiamo completamente smarrito la gioia della vita reale e di tutte le sue semplicità. Noi siamo i veri barbari.

E questo a parer mio è molto più preoccupante degli attentati dell’Isis.

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