la sesta

…che bella la giostra, la giostra che tutti i giorni ci porta al calcinculo reciproco… che bella la giostra che gira, gira talmente forte da non lasciarci il tempo di pensare, ragionare su ciò che stiamo facendo e poi se anche ci viene un attimo di smarrimento misto a lucidità, beh… c’è sempre la coda da prendere. che bella la giostra. che bella la giostra che ci fa vomitare l’uno addosso all’altro… che bella la giostra da cui vorrei scendere per non salirvi mai più.

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la terza

…e poi ti senti dire buon anno e che sia migliore di quello passato, ma se pensi che è solo un giorno come tanti, uno dopo l’altro, tutti imprigionati per gioco o meglio per business dietro numeri e date ottimamente studiate a tavolino, allora più che un buon anno ci basterebbe un “non effimero” buon giorno detto ogni mattina…

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la seconda

…la vita è un po’ bianca e un po’ nera e i colori se proprio vuoi ce li devi mettere tu, non devi lasciare che sia un elettrodomestico qualunque a farlo… prendi il frigo, non si è mai permesso di insegnarmi come vivere, lui sta li e fa quello che serve, punto. Immagina se un giorno aperto il frigo e riposta la pietanza, questo mi dicesse che la stessa va messa più in alto o più in basso… sarebbe la fine.

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la prima

…lasciamo fuggire migliaia di secondi, centinaia di minuti, decine di ore e scampoli di giornate pensando a come essere per far si che gli altri ci notino, ci rendano degni di un loro sguardo, di un loro “mi piace” e poi d’un tratto quando abbiamo ottenuto tutto ciò il nostro apparire evapora in un attimo e ci tocca riniziare tutto da capo… forse a questo punto sarebbe più facile vivere e basta, senza cercare il nostro essere, ma lasciando che sia lui a trovare noi… come nella più semplice delle favole.

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