Silvio B. “11”

Eh già… E SilvioB?

SilvioB non era venuto a mancare!

Come al solito, ed anche in quel lontano13 dicembre 2009, lui si era rilevato il più furbo e astuto di tutti… L’attentato c’era stato, ma lui si era miracolosamente salvato.

Certo, qualche giorno di prognosi, qualche segno indelebile, ma tutto sommato gli era andata bene.

SilvioB però aveva capito che quello era stato un segnale chiaro e forte. La situazione stava degenerando, la campagna d’odio, il clima di tensione erano ormai giunti a livelli altissimi e quello non era niente altro che la prima piccola scintilla.

Così presa la palla al balzo, si fece dare per morto, dopodiché scappò su un isola deserta con settanta vergini bellissime. Ma non è finita…

Tra un riposino e un passatempo SilvioB si iniziò a dedicare ogni giorno di più ad un blog satirico. In pochi anni, sotto il falso nome de “il caimano” era arrivato a gestire il blog di satira politica con più contatti giornalieri.

Diciamo che aveva riempito un vuoto esistenziale e commerciale che nel web si era creato da qualche anno con la chiusura di un altro blog gestito da un noto personaggio.

Insomma, ancora una volta, nel bene e nel male era riuscito ad essere un passo avanti a tutti.

Che dire? SilvioB un uomo mai Duomo.

Antonio D.P. “10”

Antonio D.P. era l’unico che non si era dato per vinto.

Era assolutamente convinto che SilvioB avesse creato una messa in scena.

Così da potersene scappare indisturbato all’estero.

Da anni ormai conduceva la trasmissione: “Chi l’ha visto”.

Chiaramente aveva cambiato il nome della stessa in: “Chi l’ha visto SilvioB”.

In ogni puntata Antonio D.P. si lanciava in strane ipotesi, intervistava personaggi astratti che dicevano di aver visto o riconosciuto SilvioB in qualche parte del mondo e formulava ipotesi impossibili. Il tutto grazie all’aiuto di una tra le migliori agenzie investigative d’Italia la: “Repubblica Investigation on Silvio”.

Dopo il 13 dicembre Antonio D.P. aveva lasciato la politica in toto e si era dato alla ricerca senza stregua. Aveva anche scritto un libro, nel quale rispondeva alle dieci domande di Repubblica, ed a altre “cinquecentosessantanovevirgolatreperiodico” domande formulate dai lettori, domande a cui rispondeva iniziando sempre con: “E che c’azzecca!?!”.

PDL & PD “9”

Anche i due grandi Partiti italiani, il PDL e il PD erano drasticamente cambiati.

Il PDL, capitanato dal rientrante Gianfranco Fini, se ne era andato a sinistra, tra l’altro il nuovo leader aveva deciso di cambiare il suo nome in: Ernesto Franco Fini.

Giusto per dare seguito ad una frattura interna ed a un’ambiguità di pensiero politico.

Inoltre… Ora nel PDL ognuno esprimeva il suo parere e non si arrivava mai ad un accordo, un po’ come era successo alla sinistra per anni.

Mentre il PD, orfano del nemico si era trovato spaesato…

Quindici anni vissuti solo contro di lui, senza un’idea, senza uno scopo e ora?

Così dopo mesi alla deriva anche nel PD, come nel PDL si era arrivati ad una svolta.

Dopo un’assemblea di 87 ore consecutive tenutasi sulle montagne russe di Mirabilandia il PD aveva cambiato nome, tornando alla denominazione: “PDS”.

Ora però la sigla significava: “Partito Democratico di Silvio”.

Il partito era passato a destra colmando il vuoto lasciato dal PDL e ora, visto che non lo poteva più attaccare, aveva deciso di venerarlo e di portare avanti le sue idee.

Il leader era rimasto Samuele B. che ora però, grazie a vari lifting e ad una riduzione delle gambe assomigliava a SilvioB. Inoltre si faceva chiamare “cavaliere”, vestiva in doppio petto blu e trombava tutte quelle che gli passavano a tiro.

Insomma il PDS era diventato un partito liberale che aveva u unico nemico…

La Magistratura.

Rai 3 & Rete 4 “8”

Anche i due canali televisivi che per anni avevano dedicato, con intenzioni opposte, grande risalto a SilvioB avevano risentito dell’accaduto.

Per un po’ si erano retti il gioco a vicenda…

E così quando Rai 3 inventava notizie relative a imminenti processi o accuse verso SilvioB ecco che Rete4 di contraccolpo inventava notizie di possibili beatificazioni o avvistamenti nei cieli sopra l’Idroscalo.

Venne così diffusa la notizia che una Madonnina piangendo avesse composto con le lacrime la scritta “cribbio” o che una madre dopo aver chiamato suo figlio con il nome di Silvio si fosse ritrovata tra le mani anziché un certificato di nascita, un avviso di garanzia.

Poi finito il periodo del reggersi il gioco a vicenda, i due canali avevano tirato in remi in barca ed erano divenute due emittenti come le altre. Anche se…

Si narra ancora oggi che in alcune nottate di luna piena i giornalisti di Rai 3 e quelli di Rete 4 si ritrovino in ambienti oscuri e lì diano vita a gare di: “Chi vuol essere Milionario”.

Chiaramente con domande basate esclusivamente su SilvioB.

Vite senza SilvioB “7″

La Repubblica

Altro quotidiano che, dopo la scomparsa di SilvioB, aveva accusato il colpo era la Repubblica.

Per mesi non sapendo più su chi e cosa scrivere aveva inventato notizie sullo stesso.

Strani avvistamenti, interviste a persone che dichiaravano di averlo notato scalare l’Esselunga stringendo nel pugno Mara C. o di averlo visto camminare sui Navigli.

Ma presto il gioco risultò non funzionare più e così cambiarono rotta.

Iniziarono a stampare a caratteri cubitali sulle pagine domande indirizzate a SilvioB.

Ogni giorno riproponevano inesorabilmente la famosa lista di domande sull’attentato e ogni giorno continuavano a chiedersi come mai lo stesso non si degnasse di rispondere.

Le famose domande erano:

  1. “Perché lei SilvioB non ha schivato il souvenir?”;
  2. “Secondo una nostra stima balistica non è il souvenir che ha colpito lei, ma lei che lo ha colpito e questo per mostrare a tutti di essere molto più brado di testa di Inzaghi. E’ vero?”;
  3. “E’ vero che per entrare in Paradiso ha corrotto San Pietro?”;
  4. “E’ vero che lei ha fatto sollevare dall’incarico San Pietro perché omonimo di un suo vecchio nemico politico?”;
  5. “E’ vero che il souvenir che l’ha colpita era un abuso edilizio condonato dal suo Governo?”;
  6. “Come mai durante l’attentato la sua macchina era parcheggiata in sosta vietata?”;
  7. “Voci dicono che sia stato lei stesso a ingaggiare l’attentatore. Se è vero a quanto ammontava l’ingaggio?”;
  8. “Ci può mostrare la fattura dell’ingaggio?”;
  9. “Si faccia una domanda e si dia una risposta? Ha risposto mentendo, vero?”;
  10. “Perché non è ancora resuscitato?”.

Anche le domande e tutte le sucessive polemiche che scatenarono le stesse non poterono durare allungo.

Così un bel giorno il giornale trasformò radicalmente la sua natura divenendo un’agenzia di investigazioni e più precisamente la: “Repubblica Investigation on Silvio”.

Gli ormai ex redattori furono sguinzagliati nel mondo alla ricerca di tracce, di avvistamenti o quant’altro… Inoltre la Repubblica divenne anche un mensile di avvistamenti alieni ove i redattori cercavano sempre un appiglio per potervi trovare delle relazioni con SilvioB.

Vite senza SilvioB “6″

Il Fatto Quotidiano

Non erano state solamente le persone ad aver risentito della tragedia, ma anche gli organi di stampa avevano accusato il colpo.

Il Fatto Quotidiano, per esempio che da sempre aveva fatto delle sue pagine una dimora della cronaca di vita di SilvioB, dopo il 13 dicembre aveva d’un tratto perso linfa vitale. Sembrava che non vi fossero più idee sul cosa scrivere, sul dove indagare e sul come fare notizia. Per alcuni mesi il quotidiano aveva addirittura chiuso i battenti, ma poi grazie ad un’idea illuminante di un piccolo editore la testata era ripartita.

Ora si chiamava: “Il Fatto Quotidiano di Silvio B.”; ed era un settimanale a fumetti scritto dalla vecchia redazione e disegnato da Vauro, dove ogni settimana si racconta un giorno di vita passato di SilvioB.

In pratica era…

Una specie di viaggio nel passato, ove ogni episodio dell’uomo SilvioB veniva sviscerato e raccontato nei minimi dettagli.

Come quando all’esame di quinta elementare, dove non si era presentato, ma aveva mandato un suo compagno che da grande voleva fare l’avvocato, volevano bocciarlo, mentre il popolo di neonati presente sugli scivoli in cortile manifestava contro le maestre.

Fu una giornata indimenticabile in cui tutto si risolse nei migliore dei modi.

Fu infatti scoperto che le maestre erano mosse dall’odio politico, pertanto comuniste.

Questo permise di sollevarle dall’incarico e grazie ad un interrogazione d’asilo SilvioB fu subito promosso.

Chiaramente le storie erano, come dire… Un po’ vaporose.

Vite senza SilvioB “5″

Pier Ferdinando C. & Walter V. 

Pier Ferdinando C. dopo essersi reso conto che anche con la mancanza di SilvioB per lui non vi era altro che un ruolo marginale nella politica, aveva deciso di cambiare rotta.

Così dopo diversi anni di gavetta su e giù per la penisola era riuscito a diventare Papa.

Sì Papa! Papa Pierferdy I. Dopodiché aveva rivoluzionato diverse cose. Ora lo stato di Santa Romana Chiesa si chiamava UDC: “Universo dei Cristiani””.

Ma non solo, ora i preti si vestivano in giacca e cravatta, dicevano messa con accento bolognese, ma soprattutto dovevano seguire il buon esempio del loro pontefice. Pertanto, per poter confessare, dovevano essere sposati, divorziati e risposati. 

Walter V. invece non aveva preso al volo la possibilità di tornare nella mischia politica, ma anzi si era ancora di più allontanato. Tanto che alcuni anni dopo la tragedia aveva aperto un circolo Arci-Gay a Cuba, con alcuni amici: Piero M. e Nanni M.

Lì Walter V. faceva il barista e leggeva i suoi libri, Piero M. procurava l’intrattenimento a base di Drug Queen e Nanni M. invece proiettava i suoi vecchi film.

Insomma, anche loro, nostante tutto, si erano dati una seconda possibilità, ma tutti rimpiangevano gl’nni in cui, graze a SilvioB potevano cavalcare la cresta dell’onda…

Vite senza SilvioB “4″

Vari Comici Satirici 

Dopo la scomparsa di SilvioB molti erano caduti in depressione.

Del resto per anni era stato deciso che la satira fosse solo contro di lui…

Perciò dopo il fattaccio chi, per anni, aveva cavalcato l’onda si era poi trovato d’un botto senza acqua sotto i piedi…

Contusi e disorientati alcuni avevano provato a scrivere una loro biografia per risollevarsi, ma si erano resi subito conto che stendendo la loro vita artistica non facevano altro che scrivere un involontario ringraziamento a Silvio B.

Così dopo alcuni anni di cura, di disintossicazione i principali esponenti di quella che per anni era stata l’armata satirica italiana si ritrovarono involontariamente a Sofia, in Bulgaria.

Tutti se ne erano andati in viaggio proprio lì, lì dove anni e anni prima vi era stato il famoso “editto o non editto”, in cerca di chissà quale ispirazione 

E così, fulminati da quell’incontro casuale nacque alcuni anni dopo la: “Compagnia del Sofia Satiric Teather”. Un compagnia che annoverava tra le sue fila niente meno che: Daniele L.; Beppe G.; Sabina G.; Dario V.; Paolo R.; Serena D. e tanti altri ancora…

Ora codesti portavano in giro le: “Avventure di Silvio B.”.

Una saga ad episodi teatrali di quella che era stata la vita di colui che per anni aveva permesso loro di mangiare e fare la bella vita dell’artista “sinistrato” di successo. 

“Perciò, dopo una breve pausa, nulla era cambiato?” direte voi. 

Eh no… No perché la Compagnia del Sofia Satiric Teather poneva ora il SilvioB come l’intoccabile, il buono di turno, mettendo alla ribalta solamente i suoi pregi. 

Tra i tanti spettacoli si ricordano: “L’Amleto da Arcore”; “Sette spose per un Premier” e “Ditegli sempre sì”.

Inutile dire che ogni data vedeva il tutto esaurito!

Vite senza SilvioB “3″

Marco T. & Michele S. 

Marco T. & Michele S. erano due tra quelli che più avevano risentito della tragedia.

La famosa trasmissione in cui lavoravano aveva chiuso i battenti, del resto venendo a mancare colui che alimentava ogni tema, colui su cui si basava ogni puntata, sarebbe stato impossibile continuare…No!

Così per alcuni anni scomparvero dal palinsesto televisivo nazionale, inventandosi una nuova carriera in piccole emittenti locali. 

Michele S. condusse per diversi anni una rubrica di ricette. 

Il suo programma aveva un discreto successo, ma lui non riusciva a sentirsi soddisfatto.

Ogni tanto, sentendo la mancanza del dibattito, sistemava gli ingredienti sul tavolo e con gli stessi dava vita a dibattiti pseudo politici ove accusava le pietanze di essere colluse con la mafia, di aver pagato tangenti, di aver avuto rapporti con minorenni e ecc e ecc…

Dopodiché, non ricevendo risposta si stizziva a tal punto da aggredire l’ingrediente di turno e affettarlo in milioni di pezzi. Un giorno arrivò addirittura a querelare un broccolo, sostenendo che invece di rispondere alla sua domanda si era permesso di deriderlo e di dargli dell’allucinato.

Le sue testuali parole furono: “Un broccolo che mi da dell’allucinato! A me? Bene allora sappia il Signor Broccolo che ci vedremo presto in tribunale!”. 

Marco T. invece si era dato all’astrologia. Era divenuto un astrologo.

E per non sfigurare si era anche dato un nome d’arte. Ora si faceva chiamare: “Marco Hyena”.

Fu così che un giorno mamma Rai decise di riesumare la vecchia coppia, mettendola alla co-conduzione de: “La prova del cuoco”. Trasmissione culinaria che da anni era ormai condotta dall’avvenente e bella Rosy B. 

Piccola premessa…

Anche lei dopo quel 13 dicembre aveva chiuso col passato e quindi con la politica e si era data al mondo dello spettacolo.

Dopo aver partecipato all’Isola dei Famosi, ove aveva perso la verginità in un lungo amplesso in acqua con uno squalo bianco, aveva condotto per alcuni anni XFactor con la sorella gemella ritrovata: Mara M.

Rosy e Mara si erano completamente “rifatte” e ora grazie a settecentocinquantasei interventi di chirurgia estetica sembravano due gemelle di 29 anni e per questo erano state soprannominate le “Gemelle Lifting”.

Fine premessa… 

Comunque… Ora Rosy B. avrebbe diviso la scena con Michele S. che in ogni puntata curava una piccola parentesi denominata: “L’Arena”. Quindici minuti in cui gli ingredienti del giorno si sarebbero scontrati sui temi più caldi della giornata.

Ma non solo, entrambi l’avrebbero poi divisa con Marco Hyena che avrebbe letto il suo oroscopo del giorno tra una pietanza e l’altra.

Il programma ebbe da subito un ottimo successo entrando nei cuori degli italiani, nei secoli dei secoli.

Vite senza SilvioB “2”

Emilio F. & Sandro B.

Dopo il lutto l’Emilio e il Sandro avevano passato giorni di terribile sofferenza, continuavano a starsene sul divano abbracciati, guardando sul mega schermo da 997 pollici le immagini dell’ultimo compleanno di SilvioB, quello in cui i due si erano travestiti da Stanlio & Olio e avevano messo in scena uno sketch in onore dell’uomo che aveva dato nuova luce alle loro esistenze.

Entrambi avevano abbandonato i rispettivi lavori. Emilio aveva detto addio al suo telegiornale e a tutte le sue “meteorine”, mentre Sandro aveva lasciato la politica e la poesia.

Bisogna ammettere che dei loro abbandoni l’Italia ne aveva fortemente risentito… In positivo!

Le rovine di Pompei per la gioia si erano ricomposte e ristrutturate da sole… Un miracolo!

Ma, dopo giorni di pianti, di video al mega schermo i due, ebbero una visione.

Mentre facevano assieme il “bagnetto”, nella vasca di 27 metri con le “paperelle” vere, videro la figura di SilvioB volteggiare in aria e, accompagnato da Mariano A. cantare: “E non dirgli mai che siamo stati a letto per un giorno intero!”.

Piccola parentesi…

Mariano A. non aveva retto al dolore e così pochi giorni dopo la tragedia si era tolto la vita ascoltando per 24 ore di seguito il discorso della scesa in campo di Silvio B.

Chiusa parentesi…

I due rimasero traumatizzati da detta apparizione. Erano convinti che il loro onnipotente avesse voluto dargli un messaggio. Sì ma quale?

L’arcano fu presto svelato.

Dopo ore di riflessioni abbracciati sul divano con un ciupa-ciupa al gusto di comunista in bocca i due se ne andarono a letto, con la speranza che il sonno portasse in dote una risposta alla visione.

E così fu!

La notte stessa entrambi sognarono Villa Certosa, un luogo incontaminato da Dio, una specie di Eden ove ogni specie di donna e ragazza vi poteva scorrazzare indisturbata.

E allora capirono.

La mattina seguente si svegliarono e di comune accordo decisero di vendere la loro casetta di marzapane ove si erano rifugiati e di farsi frati.

I due coniarono l’ordine dei frati Certosini, divenendone i primi adepti.

Dopodiché creato l’ordine si stabilirono nel loro monastero: Villa Certosa.

Là fra Emilio F. si districava nel ruolo di custode e cicerone, mentre fra Sandro B. diceva messa, chiaramente secondo il vangelo di SilvioB.

Il monastero di Villa Certosa divenne subito un punto di grande attrazione, ove ogni anno centinaia di veline, vallette e soubrette vi si recavano per chiedere la grazia.

Infine i due fecero erigere all’entrata dello stesso una statua raffigurante SilvioB intento nel cantare e poco dietro una raffigurante Mariano A. che chiaramente lo accompagnava con la chitarra.

Si narra che nelle notti di luna piena la coppia di statue riprenda vita suonando fino all’alba e che tutto intorno si crei un gran brulicare di gente intenta nel ballare e rendere grazia con riti propiziatori e fecondi.

Dicesi… Bunga Bunga!

Vite senza SilvioB

Premessa (coi se e i ma…)

Con i se e con i ma non si fa la storia, la matematica e nemmeno la geografia… Ma si possono immaginare, ed inventare tante sfumature che stanno nascoste tra i colori della realtà e che… Beh chi vuol vedere…

Quindi si potrebbe consigliare a tutti, prima di questa lettura, di indossare un paio di occhiali le cui lenti siano rette, un po’ dal “se” e un po’ dal “ma”, di una storia che sarà re-inventata.

E allora? E allora… Era il 13 dicembre 2009 (circa un anno fa) e io ormai mi preparavo a festeggiare il mio trentesimo compleanno, trent’anni una data in cui, non so perché, ma senti che devi fare un passo.

E poi? E poi ecco l’attentato a SilvioB. Ora… Domnada, di chi ha sempre fatto comicità senza però mai schierarsi: “E se l’attentato fosse tragicamente finito nel modo peggiore?”.

Si sappia non è una speranza, ma un semplice rivolo pensieroso che si è fatto largo tra le mie grigie materie.

Comunque in un tal caso… Cosa sarebbe successo al paese Italia?

Ma ancora di più, cosa sarebbe successo a tutte quelle personcine per bene che fino a quel giorno avevano vissuto dietro e sulle spalle di SilvioB?

E qui mi riferiscono sia a coloro che hanno da sempre adorato SilvioB ma anche a coloro che ne hanno fatto il nemico numero uno e su cui hanno costruito una carriera piena di successi e adepti!

Ed ecco allora (sottoforma di puntate) di seguito tutte le risposte ai se e ai ma di questa immaginazione…

I “se” e i “ma” di tante storie di vita.

Partendo dal se fosse andata così…

13 Dicembre 2009, in piazza Duomo a Milano SilvioB è colpito in volto da un souvenir raffigurante il Duomo stesso.

SilvioB si accascia, viene accompagnato in ospedale, ma nella notte per le ferite e un grave ematoma si spegne.

Continuando con… Le conseguenze di ciò.

13 Dicembre 2019, sono passati dieci anni da quel dì (parentesi… considerando che gli scritti in realtà sono di un anno fa, ma che molte cose si stanno già avverando mi vien da ridere), quasi nessuno lo ricorda più, a parte alcuni.

Chi?

Quei tanti che fino a quel giorno avevano amato alla follia o odiato a dismisura lo stesso SilvioB.

Come hanno passato queste figure codesti dieci anni?

Come e in che modo sono cambiate le loro vite?

Ecco, ecco come queste figure hanno passato questi dieci anni dall’attentato che gli ha tolto il loro fulcro di vita. Tutti coloro che ammesso e non concesso cantavano: “Menomale che Silvio c’è!”.

Perciò… Buona lettura.

E ricordate di non togliere mai gli occhiali a montatura “se & ma”.